What if
When Abandoned Spaces Begin to Breathe Again
🇮🇹Questo progetto nasce dall’osservazione lenta di questi luoghi e da una domanda che mi accompagna da sempre:
come sarebbero oggi se non fossero mai stati abbandonati?
Accanto alla documentazione fotografica dell’abbandono, ho iniziato a immaginare una seconda possibilità. Integrando l’intelligenza artificiale nel mio processo creativo, ho ricreato questi spazi non per riscriverne la storia, ma per affiancarle un’altra narrazione.
Una visione possibile. Una vita che avrebbe potuto continuare.
Le stanze tornano a riempirsi di luce, gli ambienti ritrovano equilibrio, il silenzio lascia spazio a una presenza appena percepibile. Non si tratta di restauri reali, né di ricostruzioni nostalgiche, ma di un dialogo visivo tra ciò che è rimasto e ciò che avrebbe potuto essere.
Questo progetto non vuole cancellare l’abbandono, ma renderlo leggibile.
Mostrare che ogni luogo dimenticato conserva ancora una versione di sé, in attesa di essere immaginata.
🇬🇧
This project was born from a slow, attentive observation of these places and from a question that has always guided my work:
what would these spaces look like today if they had never been abandoned?
Alongside documenting abandonment, I began to imagine a second possibility. By integrating artificial intelligence into my creative process, I reimagined these spaces not to rewrite their history, but to place another narrative beside it.
A possible vision. A life that could have continued.
Rooms fill with light once again, spaces regain balance, silence gives way to a subtle sense of presence. These are not real restorations, nor nostalgic reconstructions, but a visual dialogue between what remains and what might have been.
This project does not aim to erase abandonment, but to make it visible.
To show that every forgotten place still holds another version of itself, waiting to be imagined.
























